Il debutto, annunciato dal direttore generale Giuseppe Spera nell’ambito del sedicesimo Forum risk management in Sanità tenutosi ad Arezzo dal 30 novembre al 3 dicembre, è avvenuto nella mattinata del 6 dicembre 2021 a Potenza nel reparto di oncologia dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo, alla presenza del direttore sanitario aziendale Angela Pia Bellettieri.

“E’ in corso l’attivazione delle procedure dedicate per prenotare la televisita anche nelle seguenti discipline: endocrinologia, procreazione medicalmente assistita, ematologia, ginecologia”. Così il direttore generale che annuncia l’avvio del servizio “quale ruolo decisivo nel più complesso ambito della sanità digitale e della telemedicina e del corretto utilizzo dei dati personali nei processi di cura e di assistenza, a supporto della sussidiarietà territoriale. Appropriatezza delle prestazioni sanitarie e ruolo della sicurezza informatica nell’utilizzo e nella diffusione dei dati personali possono rappresentare – ha continuato Spera – un capitolo decisivo nella presa in carico del paziente, per sviluppare una nuova cultura gestionale, centrata sulla persona malata e che sposti l’attenzione dalla singola prestazione all’intero processo di cura, realizzando un modello di elevato standard qualitativo della intera offerta ospedaliera, riducendo così i tempi di attesa per le visite e agevolando i pazienti durante il loro percorso di cura”.

“La pandemia, nei suoi effetti devastanti, ha dato, tuttavia, l’impulso necessario al potenziamento delle attività a distanza, anche nel campo della medicina”. Il direttore dell’oncologia dottor Domencio Bilancia ha così rimarcato l’importanza della televisita anche rispetto a tematiche di salvaguardia ambientale e contenimento delle spese. “Un paziente che ha difficoltà a raggiungere l’ospedale, in un territorio orograficamente complesso quale quello della Basilicata, – ha concluso Bilancia – può avvalersi del sostegno della tecnologia anche per risparmiare ed inquinare di meno”. L’assessore regionale alla Salute Rocco Leone ha accolto con grande entusiasmo l’iniziativa perchè “Per un territorio come quello lucano – ha dichiarato –, che si estende su una superficie di 10mila chilometri quadrati e nei suoi 131 comuni presenta le peculiarità demografiche che tutti conosciamo, la telemedicina può rappresentare davvero una risposta efficace ed efficiente ai bisogni di salute dei cittadini. Soprattutto per i residenti dei piccoli centri che fanno riferimento alle strutture sanitarie più periferiche della regione che, attraverso le tante professionalità raggiungibili in modalità telematica, potrebbero essere ulteriormente valorizzate”.