La pandemia, il lockdown e lo smart working hanno imposto un cambio di paradigma del sistema lavoro e un profondo ripensamento all’interno delle organizzazioni che non ha riguardato solo le persone ma anche gli spazi, con una spinta verso l’adozione di modelli flessibili di gestione delle attività, dei ruoli e delle responsabilità a supporto di una nuova cultura organizzativa.

In GE Healthcare questi cambiamenti erano già in atto prima della pandemia: la possibilità di smart working, ad esempio, è stata introdotta cinque anni fa. La situazione di emergenza ne ha però incentivato il consolidamento, rendendo chiara la necessità di una riprogettazione degli spazi basata sui nuovi modelli organizzativi.

Con l’obiettivo di creare ambienti che favoriscano la cross-contamination tra differenti ruoli, stimolare creatività e dialogo e, di conseguenza, l’efficienza e la produttività, le sale riunioni sono state trasformate in spazi di creatività e di brainstorming, è stato adottato l’utilizzo condiviso dei desk e di spazi co-working al di fuori delle sedi aziendali. Inoltre, l’azienda sta riadattando un giardino interno ad area relax, un luogo dove i colleghi possano incontrarsi, chiacchierare, scambiare opinioni, prendendo un caffè assieme in un ambiente più rilassante, diverso dalla classica area break.

“Il nuovo modo di concepire gli spazi aziendali parte da una riflessione valoriale e culturale, che riguarda il modo stesso di intendere il lavoro, i ruoli, il rapporto con collaboratori e dipendenti, con il consolidamento del passaggio da un modello gerarchico verticale ad uno basato sull’orizzontalità, intesa come nuova dimensione relazionale in cui le competenze e le interconnessioni sono più rilevanti dei ruoli in sé. Si tratta di un modello sempre più fluido che influisce in modo significativo anche sull’evoluzione degli spazi fisici” spiega Alessandro Panza, Country HR Manager South Europe di GE Healthcare. “In GE Healthcare prediligiamo un modello di lavoro focalizzato sul raggiungimento degli obiettivi che pone al centro la fiducia, piuttosto che uno basato sulla presenza fisica e sul controllo. Siamo convinti che gli spazi aziendali, così ridefiniti, possano aiutare ad innescare comportamenti virtuosi a favore di questa orizzontalità relazionale.”