Dopo il sostegno pluriennale al gruppo di ricerca del Prof. Andrea Alimonti quest’anno Ascom Confcommercio Padova rinnova il sostegno alla Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata con un nuovo progetto “Adotta un ricercatore”.

Si tratta del progetto di ricerca della Prof.ssa Monica Montopoli e del suo team sui farmaci SERM nel contrasto all’infezione da Sars-Cov-2 e al successivo sviluppo del virus.

“Lo studio – ha dichiarato la Prof.ssa Montopoli, che al VIMM fa parte del gruppo di ricerca del Prof. Alimonti e che ha illustrato il progetto nel corso di un evento di presentazione a Padova – “pone al centro il possibile ruolo degli ormoni steroidei nella strategia terapeutica Covid-19”.

Introdotta dagli interventi del presidente dell’Ascom Confcommercio Padova e Presidente Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin e della Vicepresidente della Fondazione per la Ricerca Biomedica Avanzata, Giustina Mistrello Destro, la Prof.ssa Montopoli ha sottolineato come il lavoro del gruppo di ricerca sia partito da alcuni fondamentali risultati degli studi del Prof. Alimonti sui pazienti affetti da cancro alla prostata trattati con terapie di deprivazione androgenica.

Il progetto, svolto in partenariato con l’Università degli Studi di Padova e il Registro Veneto dei Tumori, si propone essenzialmente due obiettivi.

Il primo: evidenziare nel campione delle donne testate una ridotta prevalenza di infezione in pazienti affette da tumori ormono-dipendenti in terapia SERM. Il secondo: suggerire un effetto off-target giocato dai SERM che potenzialmente comporta un’alterazione nel meccanismo di fusione tra il virus e la cellula ospite, individuandone un possibile utilizzo clinico nel trattamento dei pazienti Covid-19.

“Con la nostra ricerca – ha spiegato Montopoli – vogliamo indagare l’influenza degli ormoni sessuali nel decorso della malattia Covid-19, in virtù del loro ruolo nella regolazione del sistema immunitario e nelle diverse proteine coinvolte nell’infezione da SARS Cov-2 come ACE2 e TMPRSS, su una popolazione femminile di oltre 50.000 donne testate per l’infezione da SARSCoV-2 nella Regione Veneto. Lo studio prevedrà anche saggi in vitro per determinare aspetti molecolari”.

La speranza è che questi risultati possano confermare l’efficacia del raloxifene quale potenziale farmaco contro il Covid-19.

“Se sarà così – ha concluso la Prof.ssa Montopoli – si potrà procedere a sviluppare ulteriormente lo studio, convalidando la ricerca su una coorte più ampia di donne infette da SARS-Cov-2 e corretto in base a più variabili”.