Al Pini-CTO di Milano interventi di crio-chirurgia con tecnica miniinvasiva percutanea sotto guida TAC
Ottimi risultati per i pazienti con metastasi ossee al Centro Specialistico Ortopedico Traumatologico Gaetano Pini – CTO grazie agli interventi di crio-chirurgia. I medici dell’ospedale ortopedico traumatologico hanno recentemente eliminato, congelandole, due voluminose metastasi al bacino e al femore prossimale utilizzando criosonde ad ago in grado di portare la temperatura del tessuto patologico a -160°C. Oltre a provocare forte dolore, poco controllabile mediante i farmaci, l’ampiezza della lesione e la sua particolare sede impedivano al paziente di camminare.
La crio-terapia è una metodica che può essere utilizzata sia in sala operatoria sia come terapia miniinvasiva in ambito radiologico: l’ospedale Pini-CTO è uno dei pochi in Italia a eseguire questo tipo di operazione.
L’equipe multidisciplinare composta dal dottor Fabio Lazzaro della UO di Chirurgia Ortopedica Oncologica, diretta dal dottor Primo Daolio, e dal direttore della UO di Radiologia dottor Mauro Gallazzi ha eseguito, di recente, l’intervento su una massa tumorale piuttosto grande con tecnica miniinvasiva percutanea sotto la guida di una TAC.
“Questo tipo di trattamento ha richiesto solamente quattro piccoli fori nella pelle grazie alla precisione fornita dalla TAC – spiega il dottor Fabio Lazzaro -. Può essere eseguito su casi selezionati e ha un’efficacia del 100% nei casi di metastasi ossee. La sonda ci permette di arrivare alla metastasi e di posizionarsi in modo esatto, grazie al supporto della TAC. A quel punto si crea sull’area individuata una bolla di ghiaccio che, a -160°, annienta le metastasi. Il tessuto che viene distrutto crea delle cavità residue che, con la medesima tecnica, vengono riempite con cemento acrilico, cosi da ripristinarne la resistenza meccanica”.
Questo intervento di crio-chirurgia ha dei benefici immediati sulla persona operata. In questo caso il paziente è già in grado di deambulare con minimo dolore residuo e non deve sottoporsi a radioterapia, con enorme vantaggio in termini di qualità di vita.
L’intervento è frutto della collaborazione di un team di medici: “Il radiologo, l’ortopedico e il chirurgo oncologo lavorano a stretto contatto per la riuscita ottimale dell’operazione – aggiunge il dottor Primo Daolio -. La crio-chirurgia, già utilizzata per gli interventi a cielo aperto nei tumori dell’osso, oltre che su quelli del fegato, della prostata e dei polmoni, se associata alla TAC, e quindi con la collaborazione del radiologo, consente non solo l’efficacia del risultato ma anche una prognosi notevolmente ridotta con la rapida ripresa delle attività ordinarie da parte del paziente. Trattandosi di una terapia mini-invasiva ha degli indubbi vantaggi rispetto alla chirurgia aperta e può rappresentare una alternativa valida alle altre tecniche palliative come radiofrequenza, radioterapia ed elettrochemioterapia”.