Sham ha organizzato il 17 settembre 2020 una tavola rotonda europea virtuale sul tema dell’“Innovazione nel sistema sanitario per una migliore sicurezza del paziente”. La tavola rotonda, trasmessa ai soci e agli stakeholder in Francia, Spagna, Italia e Germania nell’ambito dell’International Patient Safety Day, ha riunito esperti in assicurazioni e gestione del rischio, professionisti ospedalieri e tre partner tecnologici di Sham: CyberMDX, Caresyntax e CLEW.

La maggior parte dei sistemi sanitari europei richiede un cambio di paradigma per prepararsi meglio al futuro e rispondere ad alcune sfide, come l’aumento dei costi sanitari legati all’invecchiamento della popolazione e alla cronicizzazione dei decessi, o ancora la mancanza di risorse umane, in particolare mediche, che mette sempre più a dura prova le forze degli operatori sanitari.

Per Pierre-Yves Antier, Direttore Strategia, Innovazione e Trasformazione del gruppo Relyens, “la trasformazione digitale dei sistemi sanitari può consentire di raccogliere in parte queste sfide. La tecnologia è abbastanza matura e stiamo già assistendo altrove in Europa a un’accelerazione nella trasformazione digitale e tecnologica duratura del percorso del cliente”.

Per Sham la sicurezza del paziente richiede in particolare la conoscenza, l’identificazione e la prevenzione di diverse tipologie di rischi, affidandosi alle tecnologie, più precisamente: il rischio informatico e il rischio in sala operatoria. Attualmente Sham sta lavorando con i suoi clienti e partner per anticipare e comprendere meglio il rischio.

In Europa, secondo un rapporto dell’OCSE sull’“economia della sicurezza del paziente”, il 6% della spesa sanitaria complessiva è direttamente collegata all’esito di eventi avversi. L’obiettivo di Sham è contribuire a limitare e ridurre questi costi. Per Pierre-Yves Antier “rappresenta anche per tutti noi una fonte di finanziamento per investire nella sicurezza dei pazienti.”

In qualità di risk manager, Sham osserva l’evoluzione di nuove pratiche e nuovi rischi e propone soluzioni, in collaborazione con i suoi partner tecnologici, per informare le strutture sanitarie e offrire loro una migliore comprensione dei rischi.  

La pandemia di Covid-19 ha visto aumentare del 25% il numero di attacchi informatici. La sicurezza informatica degli ospedali deve essere rafforzata per contrastare gli attacchi che non sono soltanto un problema tecnico, ma possono avere impatti economici e umani per l’ospedale e per il paziente. Deve anche diventare una componente centrale della sicurezza complessiva di una struttura che utilizza sempre più i computer e l’accesso alla rete per ottenere informazioni sui pazienti. I dirigenti ospedalieri devono quindi affrontare questo tema in maniera prioritaria e sensibilizzare tutto il personale alla protezione dei dati.

Per Amir Magner, CEO e co-fondatore di CyberMDX, azienda specializzata nella protezione dei dispositivi connessi delle strutture sanitarie, “garantiamo la sicurezza dei pazienti quando abbiamo un maggiore controllo sulle apparecchiature, sugli IRM, sulle cartelle cliniche e sui dispositivi medici, perché sono loro che danno accesso alla rete e sono spesso il bersaglio dei criminali informatici”.

Il rischio in sala operatoria è particolarmente complesso da affrontare a causa delle molteplici attività all’interno della stessa.

Secondo il dottor Juan Antonio Hueto Madrid, coordinatore dei processi chirurgici dell’Istituto catalano di salute “il lavoro di squadra è fondamentale per rendere sicure le procedure. È essenziale insegnare ai nostri professionisti a lavorare insieme”.

Occorre inoltre aggiungere un sistema che consente di essere informati in tempo reale sui vari incidenti che possono verificarsi in una sala operatoria. Per Frédéric Fuz, Direttore di Risk Management presso Sham Spagna, “il nostro obiettivo è lavorare con il cliente per comprendere meglio l’esposizione ai rischi che deve affrontare in sala operatoria”.

Secondo Michael Woods, responsabile medico di Caresyntax, su 257 milioni di interventi chirurgici in Europa all’anno, 7 milioni generano complicazioni nei pazienti, con costi umani e finanziari. Tali complicazioni possono essere evitate grazie a piattaforme come quella di Caresyntax che elencano vari parametri, quali la cartella del paziente e i suoi rischi medici, le operazioni simili, le possibili complicazioni.

La conoscenza dei rischi consentirà di migliorare e armonizzare le tecniche chirurgiche riducendo le complicazioni e aumentando la sicurezza del paziente.

Oggigiorno un medico trascorre dal 60 al 70% del suo tempo a scrivere i referti. L’intelligenza artificiale può essere utile per compilare e analizzare rapidamente la grande quantità di dati in una sala operatoria. Secondo il dott. Domingo Marzal Martín, direttore medico e responsabile dell’innovazione del gruppo Sanitas “possiamo utilizzare l’intelligenza artificiale per compilare i referti basati sulla conversazione medico-paziente. E’ un’opportunità per umanizzare il rapporto e garantire la totale dedizione al paziente da parte del medico”.

Secondo Gal Salomon, CEO e co-fondatore di CLEW “grazie alla nostra piattaforma digitale unifichiamo dati e conoscenze non necessariamente appresi nella facoltà di medicina. E’ un passo da compiere e penso che siamo preparati”. CLEW permette di visualizzare su più schermi la situazione attuale di una struttura in tempo reale per migliorare e adattare la gestione del paziente e l’organizzazione delle cure.

Queste prime soluzioni lasciano intravedere il futuro del settore sanitario, la cui trasformazione richiederà tempo. Nell’immediato, l’utilizzo di tutta la tecnologia attualmente disponibile per gestire la sicurezza dei pazienti e delle strutture in tempo reale contribuisce ad offrire la migliore assistenza medica possibile.