I 17 finalisti al Premio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano
L’ASL Roma 3, l’ASL Foggia e la Regione Emilia Romagna nella categoria “Servizi per l’integrazione ospedale-territorio”; l’ASL VCO, l’ASL di ASTI e la FAIS Onlus nei “Servizi per la presa in carico domiciliare di patologie specifiche”; la Regione Marche e l’APSS Trento nei “servizi al cittadino”; IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, l’ASST Vimercate e l’IRCCS Ospedale San Raffaele nella “Gestione di processi clinici e assistenziali ospedalieri”; l’ASL di Latina, il Policlinico Gemelli di Roma, l’AO San Giovanni Addolorata, la Fondazione Poliambulanza di Brescia, l’ASL 2 Abruzzo e l’AUSL della Romagna nella “Gestione dell’emergenza COVID in ospedale e sul territorio”. Sono questi i 17 finalisti del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2020 del Politecnico di Milano, l’iniziativa dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità che crea occasioni di conoscenza e condivisione dei migliori progetti di utilizzo del digitale come leva di innovazione e miglioramento nel mondo della Sanità. La scelta dei finalisti è avvenuta su oltre 80 progetti candidati.
Tra questi progetti, una giuria qualificata selezionerà per ciascuna categoria i vincitori che saranno proclamati il 23 settembre al Politecnico di Milano in occasione del convegno “Rivoluzione Connected Care: se non ora, quando?”. Nell’edizione 2020 del Premio, di fronte all’impatto generato della pandemia sulla Sanità italiana, è stata aggiunta una specifica categoria per valorizzare i migliori casi di innovazione digitale nella gestione dell’emergenza COVID.
“L’obiettivo del Premio Innovazione Digitale in Sanità – spiega Cristina Masella (nella foto), Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano – è di generare un meccanismo virtuoso di condivisione delle esperienze di eccellenza tra gli attori del Sistema Sanitario italiano, premiando e dando visibilità alle strutture sanitarie, enti o associazioni più innovativi, contribuendo nel contempo ai processi di ricerca e alla raccolta di best practice. I criteri con cui saranno valutati i diversi progetti sono il grado di innovazione, la diffusione e l’impatto generato”.
La piattaforma di Telemedicina sviluppata dall’ASL Roma 3 tra fine 2018 e primo semestre 2019 consente al medico specialista e al Medico di medicina generale, tramite una App dedicata, di usufruire di un sistema di video call center che integra la videocomunicazione tra i vari utenti e la loro collaborazione, grazie a strumenti per la visualizzazione di referti e di immagini in diversi formati. Per la gestione del paziente, sono presenti un sistema di misurazione dei parametri vitali a domicilio e un fascicolo clinico del paziente. Diversi sono anche i servizi a supporto del caregiver. È inoltre presente un sistema AI Based First-Aid, cioè un’interfaccia virtuale che interrogata in linguaggio naturale può prestare un valido aiuto alla autoanalisi dei sintomi; tali funzioni sono fruibili anche attraverso chatbot integrabili con Google Home o Alexa. L’utilizzo del sistema ha portato a una riduzione degli accessi impropri in Pronto Soccorso, delle liste di attesa per visite di cardiologia, neurologia e broncopneumologia e degli esami inappropriati, oltre a un miglioramento della customer satisfaction e alla riduzione dei reclami.
Il progetto “Diomedee” dell’ASL Foggia attua un modello innovativo di gestione dei pazienti cronici, realizzando percorsi di cura multi-professionali e prevedendo l’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici, con un focus sulle patologie di scompenso cardiaco, ipertensione, diabete, insufficienza respiratoria e bronco-pneumopatie croniche ostruttive. Nel periodo dell’emergenza Covid, l’ASL ha deciso di rimodulare tale progetto per attuare il monitoraggio dei pazienti positivi al Covid a domicilio oppure ospiti nelle strutture residenziali territoriali con focolai attivi, oltre ad offrire continuità di cura ai pazienti fragili e affetti da patologie croniche. Si stima che il progetto porterà a un notevole risparmio economico, riducendo i ricoveri impropri e gli accessi in pronto soccorso, ma anche una maggiore consapevolezza dei pazienti nell’autocura, garantendo il monitoraggio dell’aderenza terapeutica.
Il sistema di Telemedicina sviluppato dalla Regione è basato su una soluzione di comunicazione in grado di acquisire e condividere con vari attori del sistema sanitario regionale dati sanitari provenienti da dispositivi medici forniti in dotazione al domicilio dei pazienti e alle Case della Salute. I pazienti cronici possono effettuare presso il proprio domicilio le misurazioni di parametri vitali grazie a un tablet e un kit di dispositivi composto da bilancia elettronica, sfigmomanometro, saturimetro e rilevatore di attività fisica. A fronte dell’emergenza Covid, il sistema è stato integrato con un sistema regionale di tele-consulto, tele-visita e di tele-monitoraggio dei pazienti Covid, basandosi sulla collaborazione tra i MMG e le strutture sanitarie.
L’APSS Trento ha sviluppato, in collaborazione con GPI, le iniziative CUP@ttivo e PostoLibero per migliorare il percorso di accesso alle cure del paziente. CUP@ttivo prevede, nei casi in cui il cittadino abbia dato il consenso, che sia il CUP a chiamare il cittadino, per offrire supporto nella prenotazione a seguito dell’emissione di una ricetta da parte del Medico di Medicina Generale, riducendo i tempi di attesa al telefono. PostoLibero fornisce una notifica al paziente nel caso in cui si liberi uno slot prima dell’appuntamento prefissato. Il servizio, basato su un sistema di Intelligenza Artificiale, tiene conto delle preferenze del paziente e monitora costantemente la disponibilità di slot, contribuendo a snellire le liste di attesa.
Attraverso l’App dedicata della Regione Marche è possibile prenotare, disdire, chiedere di essere contattati dal CUP, pagare il ticket e avere tutti i dati della propria prenotazione. Gli sviluppi previsti all’interno del nuovo CUP unico regionale prevedono la possibilità di spostare l’appuntamento, di essere avvisati quando i referti sono pronti, sia per il cittadino che per i suoi familiari minori o anziani, di creare una “community” di cittadini. L’App, inoltre, guida fisicamente il paziente all’interno della struttura fino al piano e alla stanza giusta, segnalando ai sanitari, ad esempio, anche il numero di persone in coda. Nel 2019 il servizio ha permesso di riassegnare circa 67.000 visite e il servizio di promemoria ha ricordato via SMS circa 145.000 prestazioni prenotate, contribuendo alla riduzione delle liste d’attesa.
Grazie a una stazione di controllo presso le strutture sanitarie, una stazione periferica presso il domicilio del paziente e un centro di controllo informatico con server in cloud, l’ASL di Verbano Cusio Ossola ha messo in piedi un sistema di videodialisi che permette di acquisire informazioni oggettive indicative della condizione di salute del paziente e consente al medico di fornire in tempo reale indicazioni personalizzate o, nei casi più complessi, di richiedere di recarsi presso la struttura sanitaria per un approfondimento. Con questa modalità, il paziente deve recarsi presso la struttura sanitaria solo in una minoranza di casi e allo stesso tempo è molto contenuto il numero di visite domiciliari che si rendono necessarie. L’ASL stima inoltre un rischio infettivo ridotto.
Il sistema di monitoraggio dei pazienti cronici affetti da ulcere cutanee ricoverati a domicilio dell’ASST di Asti si avvale di specifici device e di un sistema di Intelligenza Artificiale per analizzare le caratteristiche e i parametri relativi all’ulcera, classificandola con un’accuratezza pari a circa il 95%. La valutazione delle ferite è affidata così ad operatori infermieristici, lasciando le sole valutazioni su complicazioni cliniche ai medici specialistici. Grazie al sistema si sono ridotti i tempi medi di una visita e i costi dell’assistenza domiciliare, grazie a minori complicanze cliniche e a una miglior allocazione del tempo dei medici specialisti. Inoltre, si registra una miglior gestione delle prescrizioni mediche e farmacologiche.
La Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati ha sviluppato il progetto SOS che consente al personale sanitario di assistere a distanza i pazienti tramite una App fruibile da smartphone e tablet. L’App permette la profilatura iniziale del paziente, la geolocalizzazione degli ambulatori, la gestione delle richieste di supporto, la gestione degli appuntamenti, la raccolta di dati sull’aderenza alla terapia, l’integrazione di un modulo di e-learning basato sulla gamification. In fase sperimentale, il progetto è stato portato avanti in 7 ambulatori di stomoterapia che trattano circa 1.000 pazienti, con circa 10.000 accessi in struttura per visite. Si stima una riduzione del 20% degli accessi in ambulatorio, maggiore assistenza ai pazienti in aree senza ambulatori specialistici e maggiore continuità assistenziale, oltre a una riduzione dell’1% di accessi al pronto soccorso per controlli nelle fasce orarie di chiusura degli ambulatori.
L’ASST di Vimercate ha utilizzato Intelligenza Artificiale e Big Data Analytics, alimentati dal patrimonio informativo sanitario dell’azienda e in particolare dall’elevato numero di dati disponibili nell’ambito della Cartella Clinica Elettronica, per sviluppare modelli predittivi su specifiche patologie croniche: insorgenza di retinopatie, nefropatie e patologie cardiovascolari in pazienti affetti da diabete; eventuale trattamento dialitico in pazienti con insufficienza renale cronica; re-ospedalizzazione in pazienti dimessi con scompenso cardiaco. Si è riscontrata un’accuratezza del 89% e una precisione del 98% sulle prestazioni del modello in grado di prevedere le retinopatie, nefropatie e patologie cardiovascolari in pazienti diabetici; accuratezza e precisone del 93% sul modello predittivo in grado di prevedere l’entrata in dialisi per pazienti affetti da insufficienza renale; accuratezza e precisione del 77% sul modello di re-ospedalizzazione dei pazienti con scompenso.
L’Istituto IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi ha introdotto un percorso di “Patient Blood Management” per i pazienti candidati a interventi di chirurgia ortopedica maggiore elettiva e ad elevato impatto trasfusionale. L’Istituto ha provveduto a delineare una procedura di gestione del percorso PBM, disegnato in un’ottica Lean e prevedendo in prima istanza la creazione di un team multidisciplinare. La definizione della nuova procedura è stata, poi, corredata dallo sviluppo e dall’implementazione di un applicativo gestionale dedicato, in grado di gestire le varie fasi del PBM all’interno dell’Istituto. Il progetto, a regime da gennaio 2020, ha visto il 21% dei pazienti trattati rispetto al totale dei candidati ad intervento chirurgico maggiore. Nel medio-lungo termine la struttura può registrare un calo di circa il 23% del costo per emocomponenti.
L’Ospedale San Raffaele ha lanciato lanciato a marzo 2020 in collaborazione con Welmed un progetto di Telemedicina, con servizi di Tele-visita per le visite specialistiche, per il Tele-consulto tra specialisti, per il servizio informazioni da parte delle segretarie mediche dei reparti e per servizi di engagement e continuità di cura del paziente. Oltre ai vantaggi derivanti dall’utilizzo della piattaforma nel picco dell’emergenza, il sistema permette maggiore empowerment e autonomia del paziente, rafforza le reti per le patologie rare che necessitano di comunicazione a distanza e la multidisciplinarietà. Attualmente, i pazienti iscritti al servizio sono oltre 10.000, le richieste di prestazioni cumulate circa 5.000. Sono disponibili prestazioni relative a 441 professionisti della struttura, tra medici, psicologi e nutrizionisti e sono rappresentate 40 specialità.
Una piattaforma di Telemedicina integrata, sviluppata a partire dalla piattaforma di Tele-consulto già utilizzata in AO San Giovanni Addolorata per l’interazione tra operatori, ha permesso di effettuare le visite che non era possibile svolgere in presenza durante l’emergenza Covid, contabilizzarle, interagire con i pazienti e inviare risposte che avessero valore di referto medico. Complessivamente, tra il 20 aprile e il 31 agosto 2020, 8 ambulatori hanno effettuato prestazioni di telemedicina tramite la piattaforma. Sono stati coinvolti 513 pazienti e 406 di loro (pari al 79,1%) hanno accettato di eseguire la visita in modalità di telemedicina. Solo nel 2,7% dei casi il Centro Servizi, unica struttura con la quale possono interloquire i pazienti, è dovuto intervenire per riaprire il TeleAmbulatorio al quale i sanitari dovevano nuovamente rispondere. Inoltre, grazie a questo sistema, sono stati evitati circa 800 ingressi in ospedale.
Un protocollo di tele-monitoraggio domiciliare per i pazienti Covid-19 dell’ASL di Latina ha permesso di intercettare precocemente eventuali situazioni di peggioramento clinico, di erogare servizi di cure a domicilio per i pazienti positivi con sintomatologia non grave e di garantire una risposta sanitaria territoriale in linea con le direttive regionali. La centrale di monitoraggio è composta da personale infermieristico dedicato, con consulenze specialistiche pneumologiche di supporto e interazione con Medicina del Territorio. I pazienti ricevono un kit di tele-monitoraggio con cellulare hub e le relative misurazioni da svolgere negli orari prestabiliti. Tra il 28 marzo e il 15 settembre sono stati gestiti da remoto 325 pazienti.
Il progetto “A tutto Test” dell’AUSL Romagna utilizza tecnologie di comunicazione multicanale per contattare i cittadini in modo automatizzato e non presidiato, proponendo l’adesione volontaria al test sierologico, comunicando data e luogo dell’appuntamento. Viene resa disponibile la successiva refertazione, mentre in caso di esito positivo il cittadino è informato dall’operatore sanitario. Il cittadino può aderire o meno fornendo le opportune informazioni, dando il proprio feedback sull’appuntamento proposto, programmando le fasce orarie più adatte. L’iniziativa ha migliorato la redemption delle campagne di arruolamento ai test.
Nell’ASL 2 Abruzzo – Lanciano Vasto Chieti, un’applicazione web per l’identificazione precoce dei casi positivi e la ricerca dei contatti (contact tracing) permette di gestire i dati anagrafici dei casi, registrare le informazioni relative alla catena di contagio e identificare eventuali cluster epidemici, gestendo in automatico le chiamate ai contatti stretti, monitorando le loro condizioni cliniche e segnalando al MMG/PLS la quarantena o l’isolamento domiciliare dei pazienti, registrando la guarigione virologica e comunicandola all’interessato, al MMG/PLS e al Dipartimento di Prevenzione. Da marzo a luglio 2020 sono stati gestiti 827 casi Covid per monitoraggio, 2.120 casi di contatto e circa 2.000 soggetti provenienti da aree “a rischio”, sottoposti a sorveglianza sanitaria.
Per comprendere a pieno l’evoluzione dell’epidemia e gestire l’emergenza nel migliore dei modi, è stata realizzata dalla struttura una soluzione integrata con il sistema informativo ospedaliero, una “dashboard Covid”, che consente di visualizzare i dati salienti sulle condizioni dei pazienti, sullo stato dei posti letto dei diversi setting di assistenza e di monitorare anche l’esito di tamponi e test sierologici in laboratorio. La piattaforma di Poliambulanza ha permesso una governance adeguata dell’emergenza, consentendo, ad esempio, di spostare i pazienti nel setting idoneo in funzione della necessità di ossigeno, di prendere decisioni rapide e di intervenire in modo proattivo in caso di criticità.
Il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS si è attivato per erogare durante l’emergenza le prestazioni ambulatoriali da remoto, con l’obiettivo di mantenere qualità e continuità delle cure ai propri pazienti pediatrici anche durante l’emergenza. È stato così realizzato un framework modulare articolato su più livelli ordinati secondo complessità assistenziale, che definisce la fase di identificazione dei pazienti eleggibili, l’erogazione dei servizi e gli indicatori di monitoraggio. Circa 600 pazienti sono stati gestiti da remoto durante la fase acuta dell’emergenza e, successivamente, circa 312 pazienti a settimana.