Moderna e Chiesi Farmaceutici hanno annunciato una collaborazione strategica finalizzata alla scoperta,  sviluppo e commercializzazione di nuove terapie candidate per il trattamento dell’Ipertensione Arteriosa Polmonare, una malattia rara con un’incidenza di 2-5 casi per milione di adulti. La IAP è una malattia progressiva caratterizzata da ipertensione e aumento della resistenza delle arterie polmonari, che determina un progressivo affaticamento per il ventricolo destro e che può culminare nello scompenso cardiaco. Ad oggi non esistono trattamenti che possano ritardare o invertire la progressione della malattia. 

La collaborazione coniugherà l’esperienza di Chiesi nella biologia della IPA con la piattaforma mRNA di Moderna. Secondo i termini dell’accordo Il Gruppo Chiesi guiderà le attività di sviluppo e commercializzazione a livello mondiale e finanzierà tutte le spese relative alla collaborazione. Moderna riceverà un pagamento iniziale di 25 milioni di dollari e fino a 400 milioni nel caso di raggiungimento di determinati obiettivi di sviluppo e commerciali, previste inoltre royalties a due cifre sulle vendite nette.

“Siamo entusiasti di iniziare questa collaborazione con il Gruppo Chiesi, la quale offre l’opportunità di sfruttare ulteriormente la nostra tecnologia mRNA e le nostre tecniche di delivery”, ha affermato Stephen Hoge, Presidente di Moderna. “Questa nuova partnership ci permette di continuare a impegnarci nella nostra collaborazione con aziende che posseggono competenze uniche nelle malattie gravi e che condividono la nostra vision, quella cioè di utilizzare terapie basate su mRNA per soddisfare i bisogni disattesi dei pazienti”.

“Il Gruppo Chiesi è in prima linea nell’innovazione e nella scoperta di nuove terapie per le persone affette da malattie caratterizzate da elevati bisogni medici insoddisfatti”, ha dichiarato Ugo Di Francesco, Amministratore Delegato del Gruppo Chiesi, “e l’accordo con Moderna, leader nella scienza dell’mRNA e delle tecniche di delivery, conferma il nostro impegno nel servire meglio i pazienti e gli operatori sanitari, con soluzioni trasformative”.