Un visore per rivivere esperienze appaganti e ridurre lo stress per gli operatori sanitari del Covid Hospital di Schiavonia
Visualizzare il proprio respiro in uno spazio aperto per ritrovare, insieme a un andamento ritmico equilibrato, la serenità perduta, per poi fare un salto nel passato “teletrasportati” nei luoghi dove si è stati felici. Quella volta al mare, quando mi sono laureato, quel pomeriggio a Venezia o sulla pista da sci: la magia è tutta racchiusa in un visore di realtà virtuale utile per ridurre lo stress, l’affaticamento, la preoccupazione del personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid-19, con un approccio all’avanguardia a livello internazionale. Gli operatori in servizio nel Covid Hospital di Schiavonia, in prima linea nella cura dell’epidemia coronavirus, possono usufruire di un percorso di sostegno psicologico supportato dalla tecnologia di realtà virtuale Limbix, specificamente creata per l’ambito salute, con software creati in collaborazione con le Università di Stanford, Harvard, Yale. Le apparecchiature tecnologiche sono state messe a disposizione da Limbix Italia, l’intervento avviato dalla Direzione dell’Ulss 6 Euganea con il coordinamento operativo degli Ospedali Riuniti Padova Sud. Il protocollo di utilizzo della realtà virtuale Limbix per la gestione dell’ansia e dello stress è stato messo a punto dall’equipe del prof. Alessandro De Carlo, docente alle università Giustino Fortunato e Lumsa, in collaborazione con l’Università di Padova e l’Istituto di psicoterapia Psiop di Padova. Il protocollo prevede la formazione in ambiente virtuale a tecniche di recovery psicologiche e fisiologiche, funzionali a contrastare lo stress e i momenti di picco di ansia, tutelando la salute degli operatori e aumentandone la performance. Gli operatori, una ventina su base volontaria, vengono sottoposti a due sedute individuali di sostegno e recupero. “Nella prima seduta si utilizza il visore di realtà virtuale per il training alla respirazione diaframmatica, strumento psicofisiologico che consente di controllare le emozioni. La persona, indossando un visore, viene portata all’interno di un ambiente in cui il respiro viene visualizzato e il tempo scandito. Quello che compare nel visore è visibile tramite tablet anche allo psicologo, contestualmente presente, e con il quale l’operatore interagisce in tempo reale, insegnando poi come utilizzare la tecnica appresa in contesti lavorativi reali”. Nella seconda seduta si “conduce” la persona in luoghi reali legati ad esperienze pregresse, positive. “Tale azione è realizzabile grazie all’integrazione di Limbix con la rete e alla possibilità di accedere a diverse librerie di immagini 3D di luoghi reali, compreso Google Street View. Questi luoghi – continua De Carlo – vengono usati come stimoli positivi che il soggetto discute in tempo reale con lo psicologo, imparando a tradurne i benefici emozionali in contesti reali di massima pressione, qual è un Covid Hospital”. “Offrire al nostro personale impegnato in prima linea contro il Covid-19 strumenti psicologici nuovi per combattere la fatica e la stanchezza è un’arma in più che mettiamo volentieri a loro disposizione. La realtà virtuale, che corre in aiuto per incrementare il benessere reale di chi tanto si sta spendendo in quest’emergenza, credo sia – commenta il Direttore generale dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta – una primizia che altri possono prendere da esempio di buona prassi. Ringrazio pertanto quanti ci hanno permesso di poter disporre in così breve tempo di una tecnologia così avanzata, messa in campo attraverso uno specifico protocollo. A ulteriore, concreta prova dell’efficienza della Sanità Veneta, che si nutre anche di spirito di iniziativa, imboccando strade innovative, foriere di soddisfazione per il singolo operatore, cosa questa che indirettamente si traduce in beneficio per gli assistiti”. La novità si inserisce all’interno del progetto di sostegno psicologico promosso dall’Ulss 6 Euganea per i propri dipendenti impegnati in prima linea nell’emergenza coronavirus e realizzato attraverso lo Sportello d’ascolto coordinato dagli psicologi Lisa Schon e Marco Bonamici.