Ecco l’algoritmo che traduce le informazioni genetiche in informazioni geografiche
E’ un algoritmo e si chiama GPS, ovvero Geographic Population Structure, e traduce le informazioni genetiche in coordinate geografiche per scoprire il luogo di origine degli individui, proprio come un “normale” GPS riesce a tradurre in coordinate geografiche le onde radio dei sistemi satellitari.
Il GPS genomico, presentato nell’ultimo numero della rivista Nature Communications, è stato elaborato da un consorzio internazionale di ricercatori di cui fa parte, per l’Università di Pisa, il dottor Sergio Tofanelli del Dipartimento di Biologia.
L’algoritmo, spiega l’articolo, è stato testato su circa 1,650 individui appartenenti a più di 40 popolazioni. L’83% degli individui è stato assegnato correttamente alla nazione di origine e per alcune popolazioni, come nel caso dei Sardi, il 50% è stato collocato correttamente entro un raggio di 50 km dal proprio villaggio di origine. E’ infatti intuitivo che la precisione del GPS genomico relativamente ad una certa popolazione o regione dipende dalla ricchezza di dati specifici disponibili e dall’assenza di fenomeni recenti di mescolamento o di migrazione. Quindi è più preciso se applicato a regioni come la Sardegna che hanno una “residenza storica” della popolazione e una grande mole di dati genomici.
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