Occhi stanchi, vista affaticata durante le attività quotidiane, lettura lenta e faticosa, qualità visiva che peggiora durante o a fine giornata con difficoltà a sostenere impegni visivi alla distanza intermedio-vicino. Disturbi simili sono sempre più diffusi anche a causa dell’uso prolungato di dispositivi elettronici come pc, tablet e smartphone. Ai disagi classici come stanchezza e riduzione della nitidezza, si associano altri, quali cefalea, tensione muscolare collo-spalle, disequilibrio, nausea difficoltà di attenzione e concentrazione.

“Tali disagi possono dipendere da una disarmonia delle informazioni visive” spiega Marco Grassi, optometrista che da anni si occupa di rieducazione visiva con attenzione alla risposta globale dell’organismo. Nel corso della sua esperienza Grassi ha messo a punto un dispositivo medico, dalla forma simile ad un paio di occhiali, che è in grado di armonizzare le informazioni attraverso le quali quotidianamente acquisiamo conoscenze mediante un numero maggiore di input visivi a cui seguono elaborazioni di apprendimento, percettive e risposte motorie.

“Quotidianamente acquisiamo conoscenze mediante un numero maggiore di input visivi a cui seguono elaborazioni di apprendimento, percettive ed output motori.

L’elaborazione visiva è in grado di condizionare il sistema sensoriale creando apertura o chiusura percettiva, influire sulla integrazione multisensoriale e sul comportamento motorio. . Il sistema elabora informazioni visive centrali e periferiche: le prime favoriscono la chiusura percettiva, decodificano i concetti attraverso la lettura ed il riconoscimento di forme e dettagli; si relazionano alle attività svolte in aree circoscritte su cui l’attenzione è localizzata e bidimensionale e non richiedono interazione con l’ambiente. Le seconde configurano l’apertura percettiva e la consapevolezza, sono basilari per comprendere la nostra posizione nello spazio e quella degli oggetti con cui interagiamo. Favoriscono l’integrazione delle informazioni sensoriali per una funzionalità del sistema con maggiore libertà dei movimenti, equilibrio e stabilità.”

La quotidiana richiesta di attenzione visiva, cresciuta nell’era di internet, degli smartphone e delle notifiche, ci porta ad elaborare un eccesso di informazioni centrali con gli effetti di chiusura sensoriale e posturale.

In queste condizioni le informazioni periferiche sono relativamente coinvolte ed al sistema viene a mancare l’elemento di “bilanciamento”. Il protrarsi nel tempo di questa disarmonia di informazioni ha effetti comportamentali con adattamenti del sistema alla ricerca di un equilibrio che condiziona libertà, efficienza ed attività tonico-muscolare globale che altera la relazione bio-meccanica dando così origine ai disagi e sintomi che abbiamo citato sopra.

I processi di elaborazione visiva sono in grado di condizionare il sistema sensoriale creando apertura o chiusura percettiva, influire sulla integrazione multisensoriale e sul comportamento motorio.

Il sistema elabora informazioni visive periferiche-ambientali e centrali-attentive: le prime configurano l’apertura percettiva e la consapevolezza, sono basilari per comprendere la nostra posizione nello spazio ed orientamento per selezionare quella parte di spazio nella quale sono contenuti gli oggetti con cui desideriamo interagire e sui quali vogliamo orientare l’attenzione per ottenere comprensione.

Si integrano con le informazioni provenienti dagli altri sensi, interagiscono con l’ambiente per una funzionalità del sistema che risponde con maggiore consapevolezza e libertà dei movimenti, equilibrio e stabilità percettiva.

Le seconde decodificano i concetti attraverso la lettura ed il riconoscimento di forme e dettagli all’interno dello spazio attentivo; si relazionano alle attività svolte in aree circoscritte su cui l’attenzione è localizzata e bidimensionale. Favoriscono la chiusura percettiva del sistema che non richiede interazione con l’ambiente e risponde con rigidità e tensioni.

Il sistema, per la propria funzionalità, necessita dell’armonia delle informazioni visive che lo rende recettivo, interagente e consapevole per essere in grado di organizzarsi e regolarsi.

Il dispositivo per armonizzare le informazioni, ideato da Marco Grassi, agisce come un “interruttore” fondamentale per l’indipendenza dell’organismo dai rigidi schemi e garantisce le aspettative in tempi brevi e senza esercizi ripetitivi.

Tra i vari benefici migliora l’orientamento nello spazio, libera il sistema motorio attraverso la via trigeminale e ripristina il piano frontale con sollievo e rilassamento delle spalle e della parte alta del tronco. Inoltre, ottimizza l’economia di gestione e sostenibilità del sistema con maggiore resa energetica e livello di attenzione.