New entry tecnologica al San Matteo. La struttura di Neurochirurgia, diretta da Renato Galzio, ha acquisito nel dicembre scorso un nuovissimo neuro navigatore: tecnologia di ultimissima generazione “essenziale – spiega il primario – per l’orientamento intra operatorio e per la pianificazione delle procedure chirurgiche; essenziale per garantire qualità interventistica, alta precisione con una minima invasività e quindi con minori complicanze”.

In attività dai primi giorni di gennaio, la strumentazione ha consentito già la realizzazione di una decina di interventi neurochirurgici.

La strumentazione funziona come il GPS degli aerei e dell’automobile: il dispositivo acquisisce preliminarmente le immagini di una tac e della risonanza magnetica ad alta definizione. Una volta caricate, il macchinario le rielabora tridimensionalmente garantendo un’immagine anatomica estremamente nitida del cranio e delle diverse aree cerebrali e consentendo al neurochirurgo un percorso preciso.

“È un passaggio importante e per molti versi decisivo per il San Matteo: avere a disposizione questa tecnologia ci consente – racconta Galzio- di pianificare adeguatamente l’operazione, con un indubbio beneficio chirurgico e post chirurgico per il paziente e intervenire esattamente sulla lesione tumorale. Di più – continua il direttore della Neurochirurgia – il neuro navigatore è collegabile al microscopio chirurgico in uso dal luglio scorso presso le nostre sale operatorie per orientare puntualmente, ma non soltanto,  il nostro lavoro”.

La strumentazione di neuro navigazione ha comportato un investimento di quasi 300.000 euro. Il microscopio per il trattamento dei tumori del sistema nervoso, era costato, l’anno scorso, 380.000 euro. Allora, si era aggiunto ad un’analoga dotazione tecnologica, acquistata contemporaneamente per la chirurgia ortopedica di Franco Benazzo, con una spesa di ulteriori 230.00 euro.

Vale la pena ricordare qualche statistica relativa alla produzione neurochirurgica del San Matteo nell’anno appena concluso. I ricoveri nel 2018 sono stati 667 con 152 pazienti proveniente da fuori regione. L’incremento deli ricoveri extraregionali è stato del 112%.

Il peso medio degli interventi è aumentato, attestandosi a 3.