Le patologie cardiovascolari, responsabili del 44% di tutti i decessi, continuano a rappresentare la principale causa di morte in Italia e incidono sulla qualità della vita, con notevoli costi economici per la società. I dati di una recente indagine di IQVIA confermano che l’ipercolesterolemia si attesta nella top 3 delle patologie più note tra gli italiani over 65 e il 40% riferisce di averne esperienza in famiglia.
A ribadire l’importanza cruciale di un buon controllo del colesterolo, in ottica di prevenzione cardiovascolare, sono anche gli esperti dell’American Heart Association riunitisi a Chicago dal 10 al 12 novembre in occasione del Congresso annuale: il colesterolo alto a qualsiasi età aumenta il rischio cardiovascolare in modo significativo. Ecco perché è così importante che le persone seguano uno stile di vita sano per il cuore e mantengano livelli di colesterolo adeguati. Un ruolo chiave è riconosciuto anche allo screening e al monitoraggio costante dei parametri del colesterolo.
Secondo le più recenti linee guida internazionali ESC/EAS 2016, il primo passo per la gestione delle dislipidemie – tra i principali fattori di rischio cardiovascolare – è rappresentato dalla prevenzione primaria attraverso un approccio non farmacologico che, agendo sui fattori modificabili, può consentire di prevenire fino all’80% delle malattie cardiovascolari. “Le cause delle patologie cardiovascolari sono numerose, per lo più modificabili e legate a stili di vita come il fumo, la mancanza di attività fisica e le abitudini alimentari scorrette, ma anche la pressione sanguigna, il diabete di tipo 2 e la dislipidemia. Oggi le strategie di prevenzione primaria hanno un ruolo chiave nella gestione del rischio cardiovascolare – spiega Alberico Catapano, professore ordinario di farmacologia presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano – Per questo motivo agire d’anticipo è fondamentale”.
“Livelli alti di colesterolo, in genere, non causano alcun sintomo e spesso la persona non sa di avere i parametri fuori dagli standard ottimali ed essere più esposta al rischio cardiovascolare – interviene Matteo Pirro, Direttore S.C. Medicina Interna dell’Università degli Studi di Perugia – In questo scenario, poter disporre di strumenti di misurazione di facile utilizzo può fare la differenza, consentendo di monitorare in modo costante i propri valori e favorendo, laddove necessario, l’adozione di interventi correttivi, che possono includere, accanto a stili di vita e dieta, anche l’impiego di un integratore alimentare, su consiglio e sotto il controllo del proprio medico”.
Un approccio che intercetta le tendenze in atto, rilevate da IQVIA, che vedono il cittadino – in particolare nel segmento over 65 – sempre più attento alla salute e propenso alla prevenzione attraverso screening e controlli. A fronte di questa predisposizione, meno di 1 over 65 su 4 dichiara però di essere in grado di risolvere i propri problemi di salute e ben l’80% è interessato ad aumentare questa capacità. Gli integratori rappresentano già una soluzione a cui circa 3 milioni di italiani ricorrono come aiuto per il controllo del colesterolo, con una prevalenza nella scelta d’acquisto guidata dalle donne e un’età media superiore ai 60 anni. Se un terzo dei consumatori che arriva in farmacia ha già consultato il medico e ha le idee chiare, per i restanti due terzi il ruolo del farmacista e della farmacia si confermano cruciali.  La farmacia è quindi un luogo di empowerment e servizio, sia per la popolazione senior, sia per i segmenti più giovani, che spesso non hanno ancora consultato un medico e possono quindi iniziare in farmacia un percorso di conoscenza e prevenzione.
“Le farmacie svolgono oggi un ruolo chiave quale presidio per la salute e il benessere sul territorio, orientando i cittadini nei percorsi di prevenzione e ponendosi come punto di ascolto e consiglio sui temi della salute, dell’alimentazione e dell’integrazione”- spiega Achille Gallina Toschi.
“Fermo restando il ruolo fondamentale sia del medico nella valutazione del rischio CV sia del farmacista nel percorso di prevenzione, da oggi è disponibile uno strumento in più per indirizzare precocemente la persona verso lo specialista: Armolipid Mytest Colesterolo, un self-test monouso di Mylan che permette la determinazione del colesterolo totale nel sangue, che è tra i principali fattori di rischio cardiovascolare – spiega Matteo Surace, Head of Medical Affairs Mylan. Questo si affianca oggi a Armolipid Plus, un integratore alimentare contenente berberina, la quale favorisce il controllo del colesterolo e dei trigliceridi plasmatici a integrazione di una dieta equilibrata come dimostrato dalle numerose pubblicazioni scientifiche ad oggi disponibili.