Ad Arezzo si impara l’uso del robot in Urologia
Tra i 53 robot Da Vinci istallati in Italia, quello del San Donato di Arezzo è quello che fa registrare un utilizzo tra i più intensi.
Un primato che deriva sicuramente dalla multidisciplinarità del suo utilizzo da parte delle unità operative di Chirurgia generale, Ginecologia, Otorino, Urologia e che oggi viene “certificato” dalla Ab Medica, la società che distribuisce e gestisce questa tecnologia. Infatti, sono oltre duecento gli interventi eseguiti nei primi sei mesi del 2011, 63 quelli fatti dall’Urologia, l’unità operativa che da oggi e per due giorni ospita ad Arezzo il primo corso nazionale di chirurgia robotica urologica. Ed è stata proprio la Ab Medica – analizzando l’attività e le relazioni di intervento dell’équipe aretina – ad indicare il team guidato dal dottor Michele De Angelis, come ideale per formare chirurghi di altre regioni italiane impegnate su questo fronte.
Il corso prende il via oggi alle 16,00 (all’Hotel Continentale) con una prima sessione teorica, ma sarà sicuramente domani la giornata più interessante per i partecipanti, con il trasferimento nelle sale chirurgiche del San Donato e la possibilità di seguire l’attività pratica degli urologi aretini con il robot. Assieme ai chirurghi delle quattro regioni, ad Arezzo anche infermieri di sala che si stanno specializzando proprio nella assistenza necessaria nelle sale operatorie con la tecnica robotica.
Con il robot Da Vinci gli urologi aretini eseguono interventi di prostectomia radicale per cancro prostatico, al tumore del rene con resezione parziale e salvataggio dell’organo o asportazione radicale, dalle malformazioni genetourinarie (stenosi del giunto) alla Linfoadenictomia per tumori del testicolo. Tutti interventi di alta complessità. La partenza a pieno regime in questa attività dopo la istallazione del robot, è stata possibile proprio per la lunga esperienza maturata sia da De Angelis con i robot di prima generazione all’ospedale San Raffaele di Milano, che da Filippo Annino, giovane chirurgo di 33 anni, cresciuto professionalmente nel centro di urologia dell’Ospedale St. Augustin di Bordeaux, con il professor Richard Gaston, pioniere della chirurgia robotica, massima autorità europea in questa disciplina.
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