Nuovo studio americano suggerisce correlazione tra malformazioni venose intracraniche e demielinizzazione in pazienti con Sclerosi Multipla.
In un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica “American Journal of Neuroradiology”, un gruppo di ricercatori americani dell’Università Utah Health Sciences Center, Salt Lake City, ha approfondito la relazione esistente tra le anomalie di segnale alla risonanza magnetica cerebrale in presenza di malformazioni venose intracraniche e la Sclerosi Multipla.
Scopo dei ricercatori era comparare la prevalenza della iperintensità del segnale alla risonanza magnetica associata a malformazioni delle vene intracraniche in pazienti con SM a quella di pazienti senza SM cui erano state incidentalmente riscontrate malformazioni vascolari. E’ emerso che nel gruppo di pazienti con SM la probabilità di registrare iperintensità di segnale in prossimità delle malformazioni venose era 6,7 volte più alta che nei pazienti senza SM.

Secondo i ricercatori, il fatto che l’associazione tra malformazioni del sistema venoso intracranico e iperintensità del segnale sia più comune nei portatori di SM suggerisce che il cattivo drenaggio venoso intracranico causato dalle malformazioni venose possa accentuare il processo di demielinizzazione tipico della Sclerosi Multipla.
L’Associazione Assi.SM Onlus – Associazione per le persone con Sclerosi Multipla, che sostiene con convinzione la ricerca su CCSVI e Sclerosi Multipla ricorda che già in occasione del congresso scientifico dell’ISNVD di Taormina del 2017 era emersa l’ipotesi che le malformazioni venose intracraniche potessero essere utilizzate come modello di studio del ruolo del drenaggio venoso nella SM; gli studiosi americani autori di quest’ultima pubblicazione si spingono ancora oltre. I risultati del loro studio suggeriscono con chiarezza che le malformazioni del sistema venoso intracranico, inducendo un drenaggio deficitario, siano da considerare un fattore demielinizzante.