Qualche giorno fa l’incontro con le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, ieri quello con i sindacati del comparto, come convenuto fra Direzione Generale e Organizzazioni dei lavoratori: all’ordine del giorno l’unificazione delle due strutture di rianimazione del San Matteo ovvero il trasferimento della Rianimazione 2 e il suo accorpamento alla Rianimazione 1, al piano – 1 del DEA.
Prima di dare corpo a ciò “che rappresenta davvero – spiega il Direttore Generale Nunzio Del Sorbo – un grande passo verso la modernizzazione organizzativa dei posti letto intensivi”, si attende oltre al via definitivo della Regione, anche il consenso dell’ATS: verosimilmente, l’istanza di accreditamento e le procedure tecnico-amministrative del caso, potrebbero concludersi entro la fine del mese.
La disposizione della nuova Rianimazione ha come obiettivo la piena integrazione della struttura nel contesto dell’area dell’urgenza/emergenza e un utilizzo delle risorse – sia umane che tecnologiche e logistiche, ad oggi non condivise – più ottimale rispetto al passato.
La struttura sarà organizzata in tre sezioni distinte con 23 posti letto complessivi: Rianimazione Generale, Rianimazione Post Operatoria, Assistenza Respiratoria Avanzata.
La sezione di Rianimazione Generale avrà una dotazione di 12 posti letto. Risponderà, come è stato storicamente, all’emergenza interna nei reparti ospedalieri e nel Pronto Soccorso del San Matteo, nonché all’emergenza proveniente dal territorio. Responsabile della sezione è Giorgio Iotti, Direttore anche della Struttura Complessa.
Alla sezione di Rianimazione Post Operatoria saranno destinati 6 posti letto, interamente dedicati a pazienti sottoposti a chirurgia significativamente complessa o a pazienti chirurgici particolarmente fragili: pazienti, comunque, che non necessitano di degenza intensiva prevista oltrele72 ore o di supporti extracorporei. Sono criteri di accettazione concepiti in modo tale da garantire un rapido turn over e una disponibilità di posti letto per l’attività chirurgica o interventistica. Responsabile della sezione sarà Francesco Mojoli, attualmente anche Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione dell’Ateneo di Pavia.
La sezione di Assistenza Respiratoria Avanzata nasce dall’integrazione delle conoscenze medico- scientifiche acquisite negli ultimi 25 anni nel campo della cura e trattamento dell’insufficienza respiratoria e le nuove biotecnologie. Sarà diretta da Mirko Belliato e basata su 5 posti letto dedicati ai casi di rianimazione che necessitano dei supporti vitali e delle tecnologie più complesse, come l’ECMO. Questa sezione risponderà alla vocazione del San Matteo come riferimento regionale e nazionale per le patologie più complesse. Vale la pena ricordare che la rianimazione di Pavia è uno dei 14 centri della rete Nazionale ReSpIRA.
Il nuovo reparto di Anestesia e Rianimazione 1 è collocato al piano -1 del DEA. E’ stato realizzato con particolare attenzione al comfort e alla funzionalità sia per i pazienti che per gli operatori. L’investimento del San Matteo è stato di 100.000 euro.
L’assegnazione delle risorse è stata definita sulla base dei criteri di accreditamento regionale. In sostanza i medici rianimatori impegnati nella nuova struttura sono 23; sul versante assistenziale sono 59gli infermieri occupati a cui si aggiungono 7 operatori di supporto. Tra le risorse infermieristiche destinate, occorre contare altre 5 unità, attualmente in aspettativa.
Nel triennio 2015-2017 i due reparti di Rianimazione 1 e 2 hanno ricoverato 2.757 pazienti, dei quali 1.350 per motivi medici, 732 a seguito di intervento chirurgico in elezione e 668 a seguito di chirurgia in urgenza.
Nello stesso triennio i pazienti ricoverati per terapia intensiva post operatoria sono stati 1.080 ovvero 360 all’anno: un valore pari al 39,2% dei ricoveri totali in rianimazione. La degenza media di questi pazienti è stata di 2.72 giorni, per un totale di 2.940 giorni di ricovero, equivalenti a 980 giorni di ricovero all’anno.