9 RSA e Case di riposo lombarde su 10 attente al lato umano della cura
Il 92% delle Residenze Sanitarie Assistenziali e delle Case di riposo lombarde è attento al lato umano della cura. Lo dimostrano i risultati dell’indagine conoscitiva e di valutazione “Umanizzazione dei servizi e assistenza personalizzata nelle RSA lombarde” di Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, svolta in collaborazione con Regione Lombardia. Volta a valutare il grado di umanizzazione dei servizi e di personalizzazione dell’assistenza nelle strutture per anziani, la ricerca è stata presentata oggi durante un incontro in cui è stato annunciato anche il nuovo Bando Bollini RosaArgento 2023-2024, il riconoscimento con valenza biennale che Fondazione Onda attribuisce alle strutture più virtuose nella gestione dei propri ospiti e delle loro famiglie e caregiver.
L’analisi sulle strutture lombarde, che è stata condotta tra ottobre e dicembre 2021, ha previsto la diffusione di un questionario suddiviso in quattro aree di indagine e sviluppato con il supporto dell’esperienza pluriennale maturata da Fondazione Onda nella costituzione del circuito nazionale dei Bollini RosaArgento. Le aree di indagine includono: i processi assistenziali e organizzativi orientati al rispetto e alla specificità della persona; l’accessibilità fisica, la vivibilità e i comfort dei luoghi di cura; l’accesso alle informazioni e la semplificazione delle stesse; la cura per le relazioni.
L’iniziativa ha visto la partecipazione di 392 strutture dislocate in 10 province lombarde. I dati emersi evidenziano un alto standard: 366 tra RSA e Case di riposo hanno almeno un buon grado di umanizzazione dei servizi e di assistenza personalizzata. Fra queste, 48 hanno raggiunto un ottimo grado, ciò vuol dire che si sono distinte in tutte e quattro le aree di indagine. Tra le province lombarde spiccano Varese e Bergamo, dove almeno il 20 percento delle RSA valutate ha raggiunto un ottimo grado di umanizzazione.
Più nello specifico, la grande maggioranza delle RSA valutate ha dichiarato attenzione alla fragilità e ai bisogni della persona, al rispetto della dignità e della privacy, al percorso di accoglienza, alla tutela dei livelli di autonomia e mantenimento degli interessi personali; anche per la cura delle relazioni tra i professionisti, gli ospiti, i familiari, i cittadini e le istituzioni è stata dimostrata particolare attenzione dal 93% delle strutture. Carente, invece, il 53% delle strutture per quanto riguarda l’accessibilità fisica, vivibilità e comfort dei luoghi di cura, soprattutto relativamente alla lontananza della sede da parcheggi e mezzi pubblici o la mancanza di servizi olistici alla persona come parrucchiere ed estetista. Il 75 percento delle strutture si è dimostrato inoltre carente per quanto riguarda l’accesso e la semplificazione delle informazioni, spesso manca infatti la traduzione in altre lingue della carta dei servizi o la possibilità di consultare online informazioni sanitarie degli ospiti.
Nella quasi totalità delle strutture, inoltre, l’attenzione nei confronti delle tematiche sulla sicurezza si è rivelata elevata, il che è di particolare rilevanza: infatti, a seguito della pandemia Covid-19, è risultato di grande evidenza come le procedure di tutela degli ospiti siano di fondamentale importanza per assicurarne il benessere.
“In una società che invecchia così rapidamente prendersi particolare cura degli anziani ricoverati, e in particolare del loro benessere psicofisico, è per Fondazione Onda un impegno morale di rilievo”, afferma Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. “Iniziative come questa, soprattutto se effettuate in sinergia con le Istituzioni, rappresentano un passo avanti verso la messa in atto di azioni e interventi efficaci per proteggere i più fragili. L’obiettivo ultimo è quello di fornire alle famiglie uno strumento di orientamento per scegliere il luogo di ricovero più adatto per i propri cari non autosufficienti – scelta che rappresenta sempre un momento delicato per la famiglia. L’esperienza delle edizioni precedenti dei Bollini RosaArgento ci ha permesso di portare un contributo concreto all’indagine e di fissare un punto di partenza per le prossime edizioni. In tal senso, siamo entusiasti di rinnovare il nostro impegno e di annunciare la pubblicazione del Bando Bollini RosaArgento 2023-2024.”
“I nostri anziani, i nostri cari rappresentano una risorsa di valore inestimabile per quanto hanno fatto nella loro vita, per l’affetto e per il bagaglio di cultura, ricordi e tradizioni che ci lega a loro”, sostiene Letizia Moratti, Vicepresidente e Assessore al Welfare di Regione Lombardia. “Per questo non posso che apprezzare con soddisfazione i risultati sul grado di attenzione e umanità delle RSA lombarde. Un risultato ancor più rilevante se si considera che la cura della persona, attraverso una particolare incidenza dell’aspetto umato, unito evidentemente a competenze e professionalità, è uno dei pilastri della nostra legge sul potenziamento della Sanità regionale.”
Giancarlo Cerveri, Direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze, ASST Lodi aggiunge poi che “gli anziani, i più fragili sono le persone che hanno patito di più gli effetti della pandemia covid-19 sia in termini di mortalità che di sofferenza psichica. Il Sistema Sociosanitario Lombardo si è fatto carico di questo enorme peso e, da come risulta nella nostra ricerca, ne è uscito rafforzato sia nelle procedure di tutela degli ospiti che nelle modalità di umanizzazione dell’assistenza. Il 13% delle quasi 400 strutture valutate ha avuto un risultato ottimo in termini di umanizzazione dell’assistenza e circa l’80% un buon risultato. In sintesi, un servizio con aree di eccellenza e una solida base su cui proseguire un lavoro di miglioramento continuo.”
I Bollini Rosa-Argento vengono assegnati ogni due anni da Fondazione Onda dal 2016. Tra i requisiti fondamentali richiesti per ottenere questo riconoscimento sono considerati non solo elementi socio-sanitari, come l’appropriatezza dell’assistenza clinica e la presenza di specifiche caratteristiche strutturali, ma anche l’attenzione al lato umano dell’assistenza e della cura per garantire agli ospiti una buona qualità di vita e una permanenza dignitosa.
“Per le RSA, e le strutture simili, in Europa e negli Stati Uniti la pandemia da Covid-19 è stata una esperienza devastante,” conclude Luigi Bergamaschini, già Professore Associato in Medicina interna all’Università degli studi di Milano. “Si calcola che l’infezione sia stata la causa della morte del 40-45% dei residenti. Questo alto numero di decessi ha portato molti, a tutti i livelli, a ipotizzare l’abolizione di queste strutture e investire la maggior parte dei fondi verso l’assistenza al domicilio. Questo obiettivo è sicuramente una strada da perseguire, ma per la sua realizzazione saranno necessari molti anni e con costi elevatissimi. Inoltre, la cura al proprio domicilio non si addice a un numero assai elevato degli attuali, e possibilmente futuri, fruitori dei servizi delle RSA; penso ai soggetti con grave disabilità fisica, cognitiva, psichica, senza dimenticare quanti vivono un grave disagio economico, sociale e non hanno un adeguato supporto familiare. I risultati della Indagine conoscitiva della Regione e dei precedenti concorsi dei Bollini RosaArgento dimostra lo sforzo che i gestori e il personale sta compiendo per migliorare la qualità dell’offerta. Come per altro già in atto in molti paesi europei, sono convinto che si debba fare anche un importante investimento non tanto nella riqualificazione delle attuali residenze, quanto a un loro globale ripensamento architettonico-strutturale, al pari del ripensamento e progettazione degli spazi pubblici fruibili dagli anziani come luoghi di socializzazione e di vita. La partecipazione al Bando dei Bollini RosaArgento può essere un momento di riflessione importante per le RSA attuali in questa fase di transizione.”