13 milioni di italiani hanno problemi legati al sonno
Aprile, dolce dormire. Recita così un vecchio proverbio, che tuttavia non sembra proprio rispecchiare la realtà. Secondo le ultime rivelazioni dell’AIMS, nel nostro Paese, sono circa 13,4 milioni le persone che soffrono di disturbi legati al sonno. Stress, vita frenetica, preoccupazioni, alimentazione scorretta: le principali motivazioni che portano gli italiani a non riposare bene. Di fronte a questo scenario, poco confortante per la qualità di vita che ne consegue, i nostri connazionali accordano una crescente fiducia agli integratori alimentari, come evidenziano gli ultimi dati di consumo.
Stando a una elaborazione di Integratori & Salute su dati New Line riferiti al canale Farmacia, negli ultimi 10 anni, nel nostro Paese, le vendite in volume di integratori alimentari legati al benessere mentale e ai problemi legati al sonno sono aumentate del 155%. In particolare, nel 2023, in Italia sono state vendute 9,6 milioni di confezioni di integratori per disturbi legati al sonno e per il benessere mentale, per un valore di 146 milioni di euro. Questo aumento della domanda è stato inoltre amplificato dall’impatto della pandemia da COVID-19, che ha causato un aumento significativo dei problemi legati al sonno e all’ansia nella popolazione.
“La crescente consapevolezza dell’importanza del riposo adeguato per la salute generale, corroborata anche dalle raccomandazioni dei cardiologi americani che considerano la qualità del sonno un elemento cruciale per la prevenzione cardiovascolare, può aiutare a comprendere l’incremento nella domanda di integratori per favorire il sonno”, commenta la Dott.ssa Franca Marangoni, Responsabile Ricerca ‘Nutrition Foundation of Italy’. “Oggi, le persone sono in media più attente alla prevenzione e iniziano a prendersi cura del proprio benessere più precocemente rispetto al passato. In questo scenario anche la supplementazione, che aiuta l’organismo a mantenersi in uno stato di salute fisiologico, può avere un ruolo interessante ”.
Anche un recente studio del Future Concept Labsottolinea come il 65% degli italiani consideri gli integratori come un supporto importante per il mantenimento del benessere psicofisico. Dall’indagine è emerso in particolare che 1 italiano su 5 ritiene l’utilizzo di integratori estremamente utile per contrastare i disturbi legati al sonno. Gli integratori che mirano a migliorare la qualità del sonno sono stati sperimentati da circa il 22% degli italiani almeno una volta nella vita, con una percentuale leggermente più alta tra coloro che hanno più di 55 anni. È interessante notare che più della metà della popolazione italiana ricorre agli integratori solo per il periodo di tempo necessario, manifestando quindi un atteggiamento responsabile e consapevole.
Tra i prodotti tradizionalmente noti per la loro efficacia nel trattamento dei disturbi del sonno, la melatonina occupa certamente un ruolo di rilievo. Questa sostanza, secondo l’EFSA possiede la capacità di ridurre gli effetti del jet lag e, assunta mezz’ora prima di andare a letto, di abbreviare il tempo necessario per addormentarsi. Allo stesso tempo, sul fronte della supplementazione, stanno emergendo nuove prospettive riguardo all’utilizzo di multivitaminici e multi-minerali, supportate da evidenze scientifiche che confermano i loro benefici sulla salute mentale.
“I risultati delle metanalisi più recenti – afferma la dott.ssa Marangoni – confermano le ben note proprietà di vitamine e minerali che dispongono di claim di salute riconosciuti, ma aggiungono anche nuove informazioni di interesse. Per esempio, quelle che riguardano i potenziali effetti dei prodotti multivitaminici e multi-minerali, sui meccanismi cellulari alla base del funzionamento del sistema nervoso e della funzione psicologica. Ad esempio, la vitamina E, che contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo, e gli Omega 3 che hanno proprietà antinfiammatorie, sono particolarmente interessanti poiché i meccanismi che sottendono all’infiammazione e all’ossidazione sono alla base di diversi disturbi, compresi quelli che coinvolgono la sfera psicologica e mentale”.
Recenti ricerche si stanno sempre più focalizzando sui composti specifici delle piante, attraverso studi dettagliati per comprendere meglio i loro effetti e le loro possibili applicazioni terapeutiche, anche legate alla sfera del benessere mentale e cognitivo. Si tratta di integratori a base vegetale, conosciuti come “botanicals”: prodotti composti da estratti o preparati vegetali, che possono includere una varietà di componenti, tra cui vitamine, sali minerali e fibre.
“Per quanto riguarda la sfera cognitiva sono stati condotti numerosi studi su botanicals e su specifici componenti che mostrano anche proprietà antiossidanti, come nel caso del ginkgo biloba. Ulteriori ricerche hanno evidenziato gli effetti favorevoli degli estratti vegetali ricchi di polifenoli, come il resveratrolo presente nell’uva e quindi nel vino rosso, ma anche in altri vegetali di colore rosso-viola, che è stato studiato nella protezione neurologica, soprattutto nelle popolazioni anziane”, concludela dott.ssa Marangoni.